Omaggio a Kazuo Ohno
Bologna, Museo Civico Archeologico

curato con Eugenia Casini Ropa, Toshio Mizohata e Marie Perchiazzi
collaborazione di Joan Martos
Universitŕ di Bologna, Dipartimento di Musica e Spettacolo
catalogo Guaraldi

Kazuo Ohno compie cento anni. Commosso dallo spettacolo della ballerina spagnola La Argentina, a 36 anni investe le sue energie per raccontarci con il suo corpo l’animo umano, del suo e del nostro. Gli spazi del Museo Archeologico di Bologna vengono lasciati paradossalmente vuoti, un non-allestimento quasi ad attendere il suo ritorno: parole stampate nell’aria, il suo volto, il piede, la mano come filtri che rallentano l’aria, abiti sospesi, costumi fluttuanti, cappelli disposti come fotogrammi di movimenti, proiezioni di intrecci, maglie di reticoli che Kazuo ha attraversato con leggerezza. Il riflesso di uno specchio ci porta vicino alla danzatrice spagnola, lui danza la sua Argentina in mezzo a noi spettatori. Che necessitŕ aveva di travestirsi da donna?
Il suo volto ci viene incontro umile e teso, comunicandoci una nostalgia del ventre materno, quel luogo che ospita il mistero del generare. Il percorso chiude con il battito del cuore: la sua danza ci aiuta a vivere la nostra danza quotidiana, quella vita sempre tesa alla ricerca di un equilibrio di fronte all’instabilitŕ che ci caratterizza, un inno a cercare le regole della leggerezza, un cantico alla vita.